domenica 26 febbraio 2012

Le priorità per provare a risolvere il problema delle carceri

Le fatiscenti condizioni in cui si trovano gli istituti penitenziari italiani , non possono non trovare adeguata attenzione nella politica e nelle istituzioni. Le condizioni delle carceri Italiane, sono, infatti, ai limiti della sopportabilità umana, con problemi di: Sovraffollamento, penuria di acqua potabile, carenza assoluta di personale di vigilanza, pessime condizioni igieniche.
Tali situazioni creano le condizioni per il verificarsi di tensioni tra il personale e i detenuti e di forme postreme di autolesionismo. Non a caso, si registrano, quotidianamente, casi o tentativi di suicidio. E' una condizione, quella della crisi del sistema carcerario, che riverbera la sua negatività sul labile sistema dei rapporti che governa la realtà detentiva, ma i cui problemi abbisognano di interventi non soltanto delegati a singoli direttori o al buon senso di agenti e detenuti, bensì ad un forte richiamo di responsabilità da parte del Parlamento.Tale situazione, è ulteriormente aggravata dalla promiscuità, per razze e religioni, che si riscontra nelle carceri , che in percentuale, ricalca i dati nazionali, con l'aumento preoccupante di cittadini extracomunitari, molti dei quali, purtroppo, portatori di patologie gravi e privi di ogni assistenza familiare, e spesso legale. Diventa quindi obbligatorio che ogni livello istituzionale, locale e nazionale, promuova azioni utili a disinnescare l'accrescere di tensioni intramurarie, valutando compiutamente le ragioni e le indicazioni contenute nelle piattaforme rivendicative dei sindacati degli operatori della Giustizia, che mirano soprattutto ad una riqualificazione dei vecchi istituti penitenziari, al completamento del piano carceri, ad un completo riconoscimento delle attività professionali svolte dalla polizia penitenziaria. Sono purtroppo ben noti l'insufficiente numero di agenti di sicurezza e la limitatezza di risorse con le quali gestire strutture obsolete ed un numero raddoppiato di 'ospiti', per questo va ancora di piu' riconosciuto il merito degli agenti che alla professionalita' sanno aggiungere una grande umanita' nei rapporti con i detenuti. Tutto ciò, per evitare l'implodere di sofferenze e disagi che, alla fine, aumenterebbero in senso negativo i rapporti tra detenuti e con i detenuti, a discapito dell'idea stessa di civiltà e di buon andamento dei servizi. Per risolvere il problema pero', le soluzioni non risiedono nella costruzione di nuove carceri o nel raddoppio dei posti in cella, come previsto da una circolare ministeriale. Nemmeno nell'indulto o in riduzioni di pena da scontare ai domiciliari. Per risolvere il sovraffollamento carcerario servono invece alcune riforme di tipo strutturale e non provvedimenti tampone come, appunto, l'indulto, o peggio ancora, l'amnistia. Ad esempio gli Stranieri (non solo extracomunitari ) andrebbero rispediti al loro paese a scontare le pene, poi andrebbe abolita la carcerazione preventiva che spesso viene usata solo per estorcere confessioni o screditare qualche persona scomoda, poi si potrebbero utilizzare i detenuti meno pericolosi per lavori socialmente utili (ad esempio riparare le buche nelle strade) scontando i giorni di lavoro effettuati dalla loro pena, infine andrebbero depenalizzati reati leggeri. Cio' non toglie che La privazione della libertà è di per sé un fatto angosciante, ma chi si macchia di un reato è giusto che ne sconti la pena, perché questa è la regola generale in un sistema improntato alla democrazia costituzionale. Finire dentro una prigione, però, non deve significare vedersi cancellati i diritti minimi di civiltà, come il diritto all'acqua ed a spazi di convivenza imprescindibili alla stessa condizione umana. la situazione Carceraria non e' un emergenza ma un'indecenza.
Per Nuova Destra Sociale il tema e' cosi' delicato che non si può risolvere a colpi di sparate propagandistiche come vorrebbe fare ill Ministro Severino.
Le sue proposte, infatti, non risolvono il problema carcerario Italiano, ma indulto ed amministia sono uno schiaffo in faccia alle persone oneste, così come le celle di sicurezza nelle questure per trattenere gli arrestati due giorni sono una idea pessima e di difficile realizzazione pratica, poichè le celle di sicurezza, senza i controlli e le garanzie, propri degli istituti penitenziari, ci riporterebbero al peggiore medioevo.
Ministro Severino se lo tolga dalla Testa.
La priorita' dovrebbe essere la riforma della giustizia, attraverso la la liberazione dei Palazzi di Giustizia dai corporativismi, dalle politicizzazioni e dalla nullafacenza, occupandosi anche dei problemi del riassetto del personale di polizia penitenziaria che lavora molto ma non adeguamente retribuito.
L'ultima riforma risale, infatti, a 20 anni fa.
Riassumendo quindi, per Nuova Destra Sociale le ricette buone per risolvere il problema carcerario sono riassumibili nella certezza della pena per i detenuti condannati definitivamente, e in nessun sconto di pena e indulti e amministie varie.
Ciascuna Persona civile non puo' non sentirsi offesa dallo stato delle nostre carceri, ciascun cittadino non puo' non avvertire che la soluzione deve portare maggiore Giustizia, come la certezza che i condannati scontino la pena e che persone fino a prova contraria innocenti marciscano in prigione in nome della più forcaiola ed aberrante forma di tortura, la carcerazione preventiva, che, già nel nome ne fa capire l'ingiustizia perchè rende colpevoli prima del giudizio e non viceversa
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LIBERI GLI INNOCENTI NON I COLPEVOLI!!
Angelo Aquilani
Coordinatore Centro Italia Nuova Destra Sociale

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