venerdì 3 febbraio 2012

BISOGNA LOTTARE SEMPRE SENZA SE E SENZA MA CONTRO LA VIOLENZA SESSUALE

MILANO – Nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non è più obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell’indagato, ma può applicare misure cautelari alternative. Lo ha stabilito la terza sezione penale Corte di Cassazione, dando un’ interpretazione estensiva ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2010 I PRINCIPI INTERPRETATIVI – Nella sentenza n.4377/12 è stato stabilito che i principi interpretativi fissati dalla Corte Costituzionale per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono in toto applicabili anche alla violenza sessuale di gruppo (art. 609 octies codice penale), dal momento che quest’ultimo reato «presenta caratteristiche essenziali non difformi» da quelle che la Consulta ha individuato per le altre specie di reati sessuali sottoposti al suo giudizio. «Unica interpretazione compatibile» con i principi fissati dalla sentenza della Corte Costituzionale – ha concluso la Cassazione – «è quella che estende la possibilità per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia carceraria anche agli indagati sottoposti a misura cautelare» per il reato di violenza sessuale di gruppo.
 COMMENTO DI NUOVA DESTRA SOCIALE:
Nuova Destra Sociale ritiene tale sentenza assolutamente violenta e da urlo, nel senso che da' un ulteriore spinta al silenzio, per le donne che subiscono violenza, incentivando in modo indiretto quel reato disumano. La donna, infatti, con questa sentenza, subisce violenza due volte e perde la fiducia nella giustizia, senza tener conto che la violenza sessuale non è un reato qualsiasi ma segna per sempre la vita di una donna.Nuova Destra Sociale da sempre è in prima fila nella lotta contro questo reato bestiale ritendolo perseguibile solo con il carcere e con una pena certa senza sconti, perche' chi commette tali reati e' una bestia, ed anche questa volta non si tirerà indietro e lotterà con ogni mezzo politico perche' ci sia una giustizia certa su questi reati.Riteniamo che questa sentenza sia un passo indietro nella lotta alla violenza sessuale ed auspichiamo un intervento del ministro Severino visto che e' anche donna. Auspichiamo anche, che le donne non perdano la fiducia nella legge e trovino sempre la forza della denuncia che e' il primo passo da compiere dopo una violenza.
NO A SCONTI DI PENA O ARRESTI DOMICILIARI AGLI STUPRATORI!!!

Nuova Destra Sociale
 Angelo Aquilani Coordinatore Centro Italia

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