domenica 10 febbraio 2013

"Che cosa son le Foibe?"















Le Foibe sono delle cavità naturali, dei pozzi, presenti sul Carso, altipiano alle spalle di Trieste e dell'Istria.
Alla fine della Seconda guerra mondiale, i partigiani comunisti di Tito, gettarono migliaia di persone.
Alcune dopo averle fucilate, alcune ancora vive.
Colpevoli di essere italiane o contrarie al regime comunista.
Quanti furono gli infoibati?
Purtroppo è impossibile dire quanti furono gettati nelle Foibe.
Circa 1.000 sono state le salme esumate, ma molte cavità sono irraggiungibili.
Altre se ne scoprono solo adesso, dopo 60 anni, rendendo impossibile un calcolo esatto dei morti.
Approssimativamente si può parlare di 6.000/7.000 persone uccise nelle Foibe, alla quali vanno aggiunte più di 3.000 persone scomparse nei gulag, ossia, campi di concentramento di Tito.
"Chi erano gli infoibati?"
Gli infoibati erano prevalentemente italiani e prevalentemente nn comunisti.
In generale tutti coloro che si opponevano al regime comunista titino.
Vi erano quindi anche sloveni e croati.
Tra gli italiani vi erano soprattutto gente comune colpevole solo di essere italiana e contro il regime comunista.
"Cosa vuol dire "infoibare""
Le vittime dei titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba.
Qui gli aguzzini, non paghi dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l’ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri sempre tramite il di ferro.
I massacratori si divertivano, nella maggior parte dei casi, a sparare al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba spingendo con sé gli altri.
"Perchè ricordare?"
Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi ed ingiustamente da molti dimenticati.
La storiografia, lo Stato italiano, la politica nazionale, la scuola hanno completamente cancellato il ricordo ed ogni riferimento a chi è stato trucidato per il solo motivo di essere italiano o contro il regime comunista di Tito.
"La Foiba di Basovizza"
La cosiddetta "Foiba di Basovizza" è in origine un pozzo minerario: esso divenne però nel maggio del 1945 un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, da parte dei partigiani comunisti di Tito, dapprima destinati ai campi d'internamento allestiti in Slovenia e successivamente giustiziati a Basovizza.
Le vittime destinate ad essere precipitate nella voragine di Basovizza, venivano prelevate nelle case di Trieste, durante i 40 giorni di occupazione jugoslava della città (dal 1 maggio 1945).
A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di questa povere persone.
Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso.
Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro.
Sul fondo chi non trovava morte istantanea dopo un volo di 200 metri, continuava ad agonizzare tra gli spasmi delle ferite e le lacerazioni riportate nella caduta tra gli spuntoni di roccia.
Molte vittime erano prima spogliate e seviziate.
Ma anche se fossero la metà, questa rappresenterebbe pur sempre una strage immane, una strage pietosa... e a guerra finita!
Ora, a sessant'anni di distanza si cerca e si vuol far conoscere questa immensa tragedia italiana a chi non ne ha mai sentito parlare, a chi sui libri di scuola non ha trovato il capitolo Foibe", a chi non ha mai avuto risposte alla domanda "cosa sono le foibe".
Vogliamo ricordare, a chi già conosce la storia delle foibe, ai figli e ai nipoti di chi dalle terre d'Istria e di Dalmazia è dovuto fuggire, cacciato dalla furia slavo-comunista.
Vogliamo anche capire perchè, a guerra ormai finita, migliaia di persone hanno perso la vita per mano di schifosi partigiani comunisti e perchè, per sessant'anni, la storia d'Italia è stata parzialmente cancellata.
Perche'?
Oggi questo ci si chiede.
Noi invece, vogliamo ricordare, raccontare e capire.
Ed ora, ecco il testamento di un uomo, condannato a morte dai comunisti slavi.
"... Non piangere per me.
Non mi sono mai sentito così forte come in questa notte di attesa, che è l'ultima della mia vita.
Tu sai che io muoio per l'Italia.
Tu sai che io muoio per i miei ideali.
Siamo migliaia di italiani, gettati nelle Foibe, trucidati e massacrati, deportati in Croazia falciati giornalmente dall'odio, dalla fame, dalle malattie, sgozzati iniquamente.
Aprano gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi verso questa martoriata terra istriana che è e sarà italiana.
Se il Tricolore d'Italia tornerà, come spero, a sventolare anche sulla mia Cherso, bacialo per me, assieme ai miei figli.
Domani mi uccideranno.
Ma non uccideranno il mio spirito, né la mia fede.
Andrò alla morte serenamente e come il mio ultimo pensiero sarà rivolto a Dio che mi accoglierà e a voi, che lascio, così il mio grido, fortissimo, più forte delle raffiche dei mitra, sarà:
Viva l'Italia!".
Onore a coloro.
Sempre.Nn dimenticadoli mai.

Nei nei nostri cuori.

1 commento:

  1. sono contenta che sia stato spiegato bene cosa avvenne per mano dei partigiani alla fine della II guerra mondiale, coloro che si proclamano eroi
    non sono altro che la feccia assassina, giustizieri di persone innocenti, dovrebbero vergognarsi e non farsi più vedere, molti di loro o quasi tutti saranno morti ma i loro figli sono cresciuti con la mente malsana che i padri hanno riempito di menzogne, chi è capace di assassinare è anche capace di mentire e di crearsi una verità sua! E' ora di far sapere a tutti chi sono veramente coloro che chiamano eroi, imboscati, avanzi di galera e assassini!

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