mercoledì 10 novembre 2010

LE RAGIONI DELLA PROTESTA DEGLI AGRICOLTORI

Non ci sono dubbi sui motivi della protesta degli agricoltori, quello dell'allevamento e' un settore fondamentale e trainante per l'economia che dev'essere sostenuto e aiutato, e da sempre trascurato.

SVEGLIA ALLE 5 PER 60 CENT, LE RAGIONI DELLA PROTESTA Mercati di sbocco per carne, latte e lana che non rendono piu', problemi di liquidita' per la stretta del credito, pagamenti comunitari che non arrivano, concorrenza sempre piu' sleale dagli altri paesi.

Insomma una situazione di 'sfascio'.

Le ragioni della protesta dei pastori superare la grave crisi della pastorizia con il latte e la carne che vengono sottopagati a livelli insostenibili per gli allevatori.

Allevatori che per mungere un litro di latte si svegliano ogni giorno alle 5 di mattina per incassare meno (60 centesimi) di quanto pagano un caffe'. Ecco alcune ragioni della protesta e le relative richieste:

LATTE SOTTOPAGATO, MENO DI UN CAFFE': Nell'ultimo quinquennio la produzione nazionale di latte ovicaprino ha evidenziato una tendenza al calo a causa di una progressiva perdita di redditivita' degli allevamenti. Oggi viene pagato 60 centesimi al litro, meno di un caffe'.- CARNE A 4 EURO, RIVENDUTA ALMENO A 12: Anche la carne ovicaprina e' sottopagata agli allevatori: 4 euro al chilo che diventano almeno 12 in macelleria.- TROPPI COSTI, GUADAGNI IN PICCHATA: Il settore ha registrato un incremento dei costi (combustibile, elettricita' e mangimi), determinando una ulteriore pressione sul settore che gia' versa in una situazione critica sul piano della competitivita'. Preoccupante e' la flessione costante dei consumi nazionali dei prodotti ovicaprini.- EXPORT DIFFICILE: Anche nel mercato estero, le scarse strategie di difesa dell'immagine dei prodotti tipici italiani porta a sostituire l'acquisto del Pecorino Romano (95 per cento dell'export di formaggi ovicaprini) con prodotti simili provenienti da altri concorrenti stranieri. Inoltre, l'eccessiva dipendenza dall'export di un singolo prodotto (Pecorino Romano) su un unico mercato (Usa) rende vulnerabile tutta la filiera.-

E L'IMPORT NON VA MEGLIO: Da evidenziare la crescente importazione nell'Unione Europea di carne ovina che esercitano una pressione al ribasso sul prodotto nazionale per la mancanza dell'obbligo di indicare l'origine in etichetta che consente di spacciare come nazionale la carne importata.-

LE PROPOSTE: Tra le proposte che saranno avanzate il 30 agosto sul tavolo del ministero la realizzazione di una filiera che elimini le intermediazioni e consenta il rapporto diretto con il mercato e i consumatori. Ma anche interventi sulla trasparenza della filiera e sull'informazione con l'obbligo di indicare in etichetta l'origine della materia prima impiegata. - RITIRO DEL PECORINO E NUOVO ACCORDO: Si chiede un intervento di ritiro dal mercato del Pecorino Romano per smaltire gli stocks di prodotto; intervento per un valore complessivo di 25 milioni di euro. Il ritiro dal mercato delle produzioni deve essere realizzato contestualmente alla sottoscrizione di un accordo pluriennale (almeno biennale) fra produttori e acquirenti.



Importante anche la piena attivazione dei circuitcommerciali di ''filiera corta; sviluppo della vendita diretta e priorita' nella fornitura di mense scolastiche, mense ospedaliere, ecc., per i prodotti provenienti da 'filiera corta'''. E per quanto riguarda l'energia e i trasporti, che incidono sensibilmente sulla struttura dei costi dell'allevamento ovicaprino, e' necessario rivedere gli interventi sulle energie rinnovabili affinche' si realizzino micro investimenti in grado di garantire ''l'autosufficienza'' energetica degli allevamenti.

Si suggerisce anche la costituzione dell'Osservatorio dei Costi di produzione per rendere consapevoli, attraverso bollettini periodici pubblici, i consumatori che spesso si produce sottocosto nonostante i prezzi al dettaglio non diminuiscano.

La realizzazione di adeguate strategie di marketing e di programmi di valorizzazione a supporto di produzioni casearie tipiche e di qualita' , prevedendo un percorso di valorizzazione di tutti formaggi ovini al fine di sganciarne la determinazione del prezzo dal pecorino romano.

E il rilancio di una innovata Assistenza Tecnica.

E' necessario infine, riprendere il percorso di un piano qualita' latte regionale garantendo all'allevatore un servizio che permetta di elevare gli standards .

Inoltre e' neccessario sostenere l'agricoltura e il mercato Italiano .

Angelo Aquilani
Coordinatore Centro Italia
Nuova Destra Sociale

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